A cura di: Simona Benedetti
Anno edizione: 2001
Collana: Studi e materiali dei musei e monumenti di Roma
Isbn: 88-7140-194-8
Materie: Architettura, Storia
Formato: 23,7x30,2
Pagine: 332
Il Palazzo Nuovo nella Piazza del Campidoglio, pur costituendo una delle tre quinte architettoniche principali dell’impianto michelangiolesco (le altre due sono il palazzo Senatorio e il Palazzo dei Conservatori), risulta essere fino ad ora il meno studiato, sia rispetto al resto degli elementi sulla piazza capitolina, sia rispetto ai numerosissimi edifici romani coevi. Esso di fatto è stato l’ultimo palazzo ad essere realizzato; dagli scritti critici a riguardo è considerato «tarda copia» del Palazzo dei Conservatori o semplice quinta dello spazio capitolino edificato «fuori tempo» rispetto agli importanti interventi tardo-cinquecenteschi che hanno interessato gli altri due palazzi e la piazza tutta. L’unico studio specifico in merito, dedicato in prevalenza alla vicenda seicentesca del Palazzo Nuovo, è stato pubblicato nel 1985 da K.Güthlein benché molto problematico nell’interpretazione critica cui approda. L’attuale testo, riprendendo gli elementi documentari e storici già acquisiti, estende ed amplia la vicenda architettonica costruttiva a tutto il secolo XVIII fino alla costituzione del Museo Capitolino sotto Clemente XII nel 1734. La struttura del lavoro si articola iniziando con una panoramica d’insieme riassuntiva sulle vicende costruttive michelangiolesche e dellaportiane per poi passare a una analisi puntuale e dettagliata delle tappe costruttive seicentesche per ciò che concerne la fabbrica vera e propria, indi si analizzano tutti i lavori di trasformazione dovuti all’allestimento settecentesco sotto Clemente XII. Ogni periodo storico viene ricostruito avvalendosi dell’analisi puntuale e dettagliata di specifici ed inediti documenti che restituiscono le singole fasi dei lavori di edificazione e di trasformazione. In particolare per il periodo seicentesco ci si è avvalsi di una preziosa vertenza giudiziaria tra il capomastro muratore (che operava nel cantiere dal 1645 sino alla fine delle opere di edificazione) e la Camera Capitolina (committente dell’opera stessa) oltre che di taluni disegni inediti ritrovati in archivi esteri. Con tale analisi documentaria si sono potuti chiarire gli apporti personali degli architetti Girolamo e Carlo Rainaldi e si sono evidenziati i caratteri innovativi relativi all’impianto tipologico distributivo che caratterizza l’organismo stesso differenziandolo dal Palazzo dei Conservatori, considerato finora modello per la realizzazione del Palazzo Nuovo. In questa prima parte vi sono evidenziate anche talune possibili interpretazioni sull’impianto del palazzo rispetto alla piazza michelangiolesca, assialità e visuali proprie della sensibilità barocca in seno alla quale viene compiuta la sua edificazione. Quale anello di congiunzione tematico tra le due fasi seicentesca e settecentesca è stato inserito un capitolo dedicato alla fontana del Marforio.Essa risulta essere sempre coinvolta nell’alternarsi delle opere legate alla costruzione del palazzo, dalla fine del cinquecento sino al 1734.Con l’ausilio dei dati documentari inediti si sono definite tre tappe fondamentali della sua sistemazione: da fontana sulla piazza (in luogo del futuro Palazzo Nuovo) (1595), a fontana nella nicchia del cortile del palazzo (per la quale furono riutilizzati alcuni pezzi della precendente soluzione dellaportiana nella parte bassa) (1679), fino a divenire la sontuosa fontana, ancor oggi visibile, riccamente articolata con l’inserimento di ulteriori elementi decorativi riguardanti soprattutto la parte alta aggiunti nella sistemazione settecentesca (1734). Delle tre fasi è ora noto l’architetto e le diverse connotazioni dei suoi tre momenti costruttivi. Così Della Porta, Filippo Tittoni, Filippo Barigioni interpretano ed arricchiscono l’oggetto architettonico ciascuno secondo la funzione e la valenza compositiva che si voleva conferire alla fontana stessa. Circa le trasformazioni settecentesche compiute sotto il pontificato di Clemente XII, volte alla realizzazione del palazzo-Museo, si sono acquisiti nel dettaglio tutti gli elementi documentari necessari al fine di fare specifica connotazione ad ogni singolo ambiente del palazzo, così da costituire una preziosa teca architettonica per le collezioni ivi destinate. In quest’ultima parte è stato inoltre evidenziato il ruolo decisivo ed ignoto dell’architetto Filippo Barigioni, al quale si deve l’intera opera di definitiva trasformazione interna settecentesca ed al quale è stato dedicato un particolare approfondimento.
Sommario:
Presentazione.
Principali abbreviazioni.
Parte Prima.
La Fabbrica del Palazzo Nuovo nel Seicento.
Storia della edificazione attraverso i documenti
Cenni sugli interventi cinquecenteschi
L’ipotesi storico-critica di K. Güthlein e la sua interpretazione sulle fasi di edificazione del Palazzo
Punti principali dell’ipotesi di K. Güthlein sulla genesi del palazzo
Le vicende costruttive emerse dall’analisi della documentazione inedita
Prima fase di costruzione: 1603/1604
Seconda fase di costruzione, 1644-1650: nuovi dati documentari
Terza fase di costruzione: 1651-1674
Iniziale utilizzazione del Palazzo Nuovo e primi lavori di consolidamento alle coperture
Genesi e caratteri del progetto nella interpretazione barocca: tra Girolamo e Carlo Rainaldi
Il rapporto tra la piazza e i palazzi attraverso alcuni disegni inediti
La caratterizzazione barocca degli spazi interni.
Parte Seconda.
La fontana di Marforio.
Una realizzazione che attraversa tre secoli: Le vicende costruttive attraverso le fonti e le integrazioni documentarie
Conclusioni.
Parte Terza.
L’allestimento museale del Palazzo. Principali trasformazioni: Le principali vicende del Colle Capitolino nei primi decenni del XVIII secolo, Il portico di Clemente XI nel Palazzo dei Conservatori
L’idea per la costituzione di un museo nel Palazzo Nuovo di Campidoglio e la successiva definizione istituzionale
Le trasformazioni settecentesche nel Palazzo Nuovo per l’allestimento del museo: nuovi documenti
Gli interventi di Filippo Barigioni: l’allestimento del Museo Capitolino
Note sulla figura e l’attività di Filippo Barigioni
Per una lettura critica degli interventi del Barigioni per il Museo Nuovo
Conclusioni.
Tavole.
Appendice documentaria.
Bibliografia.