Romanitas. L'antichità romana e il fascismo tra Italia e Albania

Prezzo di listino / Regular price €24,00

Tasse incluse / Taxes included

Autore: Luigi M. Caliò
Anno edizione: 2021
Collana: Antico
Isbn: 978-88-5491-195-6
eIsbn: 978-88-5491-181-9
Materie: Archeologia; Memoria dell'antico; Storia
Formato: 14x21
Pagine: 300

 
"Lo studio dell’antichità in età fascista è stato un importante fenomeno mediatico che ha avuto risvolti politici importanti. Gli antichisti e gli archeologi sono stati coinvolti in prima persona nel processo di formazione del nuovo Stato e nella creazione di un’identità comune per un regno che nasceva dalle ceneri di situazioni culturali e amministrative diverse, espressione di regni autonomi e dalle forti identità locali. L’uso dell’antico come comune denominatore di diverse genti sotto la nuova bandiera si concentra in Italia sotto l’egida della Romanità, intesa come origine e modello della nuova cultura politica e sociale della nuova Italia. Il fascismo porterà avanti questa istanza, ponendo la romanità alla base della nuova politica imperialista, della creazione dell’impero, ma anche delle scelte amministrative e sociali. Il sistema delle regioni, la determinazione di identità regionali, la creazione di un sistema associativo e corporativo sono alcuni degli elementi le cui radici sono ricercate nella organizzazione dello stato augusteo. Questo volume si pone l’obiettivo di rileggere lo studio dell’antichistica durante il fascismo cercando di metterne in evidenza il carattere totalizzante che interessa non solo l’Accademia ma anche le scelte sociali più capillari, la scuola, le immagini sui quaderni e sui sussidiari, le scelte grafiche e le grandi mostre che coinvolgevano emotivamente un gran numero di cittadini, la giustificazione dell’impero e in particolare la presenza italiana in Albania, regno autonomo, ma sotto la tutela del Re d’Italia. La seconda parte di questo volume tende ad approfondire gli aspetti propagandistici e i tentativi di inclusione del nuovo stato albanese che partecipa attivamente alla creazione di un modello della romanità. Rispetto alla Grecia e all’Africa, l’Albania ha in comune con l’Italia il fatto di provenire da una cultura autonoma e occidentale diversa da quella greca, successivamente sottomessa dalla romana. L’Albania si trova sulle rotte della colonizzazione troiana in Occidente. Butrinto, fondata da 12 Eleno e visitata da Enea, era profondamente legata alla saga troiana, da cui inizia la storia dei rapporti tra i due paesi; gli archeologici italiani, Ugolini per primo, cercano in Albania le vestigia della romanità, la stessa che si trova in Italia e che occupa non solo il suolo delle città, ma soprattutto le campagne, luogo per eccellenza della pax augustea, cantata da Virgilio e ripresa dalla politica agricola fascista." (dalla Introduzione)


Sommario:

Introduzione

1 Centralizzazione e statalizzatione della cultura

2 Nazionalismo e romanità

3 Scuola e romanità

4 Società e romanità

Corporativismo
Pubblicistica e propaganda
Scipione
Cesare
Augusto
Traiano
Costantino
Virgilio
Orazio
Livio
San Francesco
Dante
La lettura della romanità di Mussolini all’estero

5 Le grandi mostre

La Mostra della Rivoluzione Fascista
La Mostra Augustea della Romanità
La Mostra della civiltà italiana
La Prima Mostra della Razza

6 Romanità e modernità

La cultura italiana e le accademie
Riti e culti della romanità
Architettura antica e architettura moderna
Il senso delle rovine

7 Antichità e razzismo

8 Romanità e Albania

La creazione di un unico sistema culturale
Le attività collettive
Propaganda e archeologia
Gli interessi etnografici
Le diversità: umanità e diversità religiosa
Costruire e governare
La Guida Rossa dell’Albania
Modi e modelli della ricerca archeologica in Albania
L’Albania in Italia

Conclusioni

Bibliografia

Indice

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