Nomi nella pietra. Le iscrizioni del monumento funerario romano di via San Pietro a Concordia Sagittaria

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A cura di: Maria Cristina Vallicelli, Alberto Vigoni
Casa editrice: Fondazione Antonio Colluto
Anno edizione: 2022
Collana: L'Album, 23
Isbn: 978-88-98997-76-3
Materie: Archeologia
Formato: 21 x 29,7
Pagine: 104

Il viaggio nell'epoca moderna del monumento funerario di via San Pietro ha inizio nel 2009, quando vennero scoperte le tracce della necropoli occidentale di Concordia durante scavi della Soprintendenza Archeologica che indagavano sull'antico tracciato di via Annia. I sarcofagi che componevano il monumento, tra cui quello oggetto di questo studio, sono stati ricomposti e presentati al pubblico della loro collocazione attuale all'interno della loggia cinquecentesca del Municipio di Concordia. Il lavoro di ricomposizione è stato reso possibile grazie alla presenza di numerosi frammenti solidali e alla integrazione delle parti mancanti con materiali compatibili con quelli antichi. Fortunatamente le iscrizioni dei sarcofagi, seppure fortemente mutile, hanno restituito i nomi di due destinatari della sepoltura: T. Vettius e Regonita, strappando alla tomba dell'oblio l'identità dei due personaggi: un Augustale e una sua congiunta, forse la moglie. Nel secondo sarcofago, nel 2014 non era stato possibile inserire nel riassemblaggio il frammento con il nome. Ora è arrivato finalmente il momento di completare la restituzione del monumento, grazie a un privato, Michelangelo Dal Pos, novello mecenate, appassionato della storia e delle sorti di Concordia e della colonia Iulia Concordia.
Si presenta in questa sede anche un importante documento inedito da pochissimo tempo ritrovato: una planimetria del Sepolcreto di Concordia, scoperto nel 1873, redatta nel 1879 e conservata nel Museo Archeologico di Napoli. Il rilievo è di straordinaria importanza perchè si aggiunge a quello dell'igegner Federico Berchet che si trova nel Museo Nazionale Concordiese di Portogruaro e che è stato restaurato nel corso dell'anno 2009 con il finanziamento della Fondazione Colluto. Le due piante si completano a vicenda e, lette insieme, danno una visione maggiormente veridica del sepolcreto perduto e dei suoi monumenti, ben rappresentati concretamente dai reperti del Museo Nazionale Concordiese, ma anche, per tipologia, da quello riproposto in questo volume.