Teatri e anfiteatri dell'Italia romana nella tradizione grafica rinascimentale. Commento archeologico

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Tasse incluse / Taxes included

Autore: G. Tosi
Casa editrice: Imprimitur
Anno edizione: 1999
Isbn: 88-87300-17-8
Materie: Archeologia
Formato: 17x24
Pagine: 354

In questa raccolta di disegni rinascimentali a carattere tipologico, secondo la classificazione dell'architettura antica prevalente tra gli artisti rinascimentali come, per esempio, il Palladio con il suo progetto del Libro degli Archi, delle Terme, dei Templi, dei Teatri, degli Anfiteatri, si possono distinguere redazioni diverse per metodi e finalità. Vi sono infatti gli schizzi eseguiti sul campo, il cui significato documentario è archeologicamente il più sicuro e obiettivo, in particolare quando sono corredati di misure e didascalie; seguono gli schizzi, o i disegni, dove ai particolari rilevati sul dato reale sono aggiunte parti integrative con l'intento di restituire ai resti monumentali l'originaria forma compiuta; nella terza categoria si possono includere i rilievi di componenti architettoniche extrapolate dal loro contesto, o pervenute fuori opera, allo scopo di costituire una serie di modelli degli ornamenta, in primis le parti costitutive degli ordini architettonici, dai piedistalli e dalle basi ai capitelli e alle trabeazioni, spesso nella forma applicata all'arco, tipica delle facciate dei teatri e degli anfiteatri; in una quarta categoria, di valore documentario storico - artistico più che archeologico, stanno le redazioni immaginarie della tipologia, come le acropoliche palladiane del teatro di Verona, assimilabili a quelle del Santuario della Fortuna a Praeneste, che vanno oltre i disegni misti di dati obiettivi e di parti aggiunte, poiché vi prevale maggiormente la parte interpretativa su quella documentaria. Uno studio particolare dell'artista può essere presente all'interno dei diversi tipi di rilievi, la verifica o l'applicazione della normativa vitruviana nella pianta del teatro e nelle proporzioni degli ordini architettonici. In questo quadro complessivo della documentazione Leon Battista Alberti (1404-1472) con il De re aedificatoria si pone come l'antesignano della interpretazione dell'antico alla luce del trattato vitruviano, come primo grande esponente della trattatistica rinascimentale, come primo interprete dell'aspetto archeologico e antiquario e del fine propedeutico della "lezione" degli antichi che ispireranno i maggiori architetti rinascimentali. Egli dichiara infatti: Restabant vetera rerum exempla templis theatrisque mandata, ex quibus tanquam ex optimis professoribus multa discerentur: eadem non sine lachrymis videbam in dies deleri (VI, 1, pp. 440-441). In questo lacrimevole e sempre più precario stato dei monumenti, egli ha voluto esplorare, valutare, misurare, rilevare in disegni quelli più degni di lode: Nihil usquam erat antiquorum operum, in qua aliqua laus elucesceret, quin ilico ex eo pervestigarem, si quid possem perdiscere. Ergo rimari omnia, considerare, metiri, lineamentis picturae colligere nusquam intermittebam, quoad funditus, quid quisque attulisset ingenii aut artis, prehenderem atque pernoscerem... (VI, 1, p. 443).
Editrice Imprimitur

Sommario:

Premessa; Parte I - Italia. Catalogo: Capua, anfiteatro; Cassino, anfiteatro; Cassino, teatro; Ferento, teatro; Helvia Ricina, teatro; Pola, anfiteatro; Pola, teatro; Pozzuoli, anfiteatro; Spoleto, teatro; Terni, anfiteatro; Tuscolo, anfiteatro; Verona, anfiteatro; Verona, teatro; Vicenza, teatro; Zagarolo, anfiteatro; Parte II - Roma. Anfiteatro Flavio; Anfiteatro Castrense; Teatro di Marcello; Bibliografia: Elenco disegni UA, Gabinetto Disegni e Stampe, Galleria degli Uffizi, Firenze; Indice degli artisti; Referenze fotografiche; Album.